Sono credenze tuttora molto diffuse che hanno radici nell’inconscio. Per scardinarle, il primo passaggio è di farle emergere e metterle in discussione. Ad esempio, la convinzione che lo scopo dell’impresa è il profitto non considera che il profitto è bensì un fondamentale obiettivo ma non lo scopo che impatta su come il profitto è prodotto e distribuito. Ora è proprio questo scopo che occorre portare a livello conscio e fare oggetto di scelta consapevole. Anche le altre credenze menzionate nel libro non mettono al centro dell’attenzione del management l’impresa come bene da gestire con lungimiranza per il bene di tutti gli stakeholder.
Le altre domande al Prof. Vittorio Coda
- Prof. Coda, lei presiede il Comitato Scientifico di ISVI dal suo osservatorio privilegiato ritiene che l'Intelligenza Artificiale possa essere un fattore di crescita dello “spirito d’impresa" capace di innescare e sostenere un fiorente dinamismo?
- Oppure, secondo lei, potrebbe impedire all'imprenditore di vedere diverse sfumature come ad esempio la bellezza, di vivere i valori imprenditoriali sintetizzati nella Carta dei Valori di ISVI?